Italo Svevo (1861 – 1928)
Better known by his pseudonym Italo Svevo, was a Triestine businessman and writer, best known for his novel La coscienzia di Zeno.
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Quando si muore si ha ben altro da fare che di pensare alla morte.
Nella mente di un giovine di famiglia borghese il concetto di vita umana s'associa a quello della carriera e nella prima giovent? la carriera ? quella di Napoleone I.
? cos? che a forza di correr dietro a quelle immagini, io le raggiunsi. Ora so di averle inventate. Ma inventare ? una creazione, non gi? una menzogna.
Un'immoralit? predicata ? pi? punibile di un'azione immorale. Si arriva all'assassinio per amore o per odio; alla propaganda dell'assassinio solo per malvagit?.
La vita non ? né brutta né bella, ma ? originale!
? un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.
L'amore sano ? quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza.
La vita attuale ? inquinata alle radici. L'uomo s'? messo al posto degli alberi e delle bestie ed ha inquinata l'aria, ha impedito il libero spazio. Pu? avvenire di peggio. Il triste e attivo animale potrebbe scoprire e mettere al proprio servizio delle altre forze. V'? una minaccia di questo genere in aria. Ne seguir? una grande chiarezza... nel numero degli uomini. Ogni metro quadrato sar? occupato da un uomo. Chi ci guarir? dalla mancanza di aria e di spazio?
Era dispostissimo ad istruirmi, ed anzi annot? di propria mano nel mio libretto tre comandamenti ch'egli riteneva bastassero per far prosperare qualunque ditta: 1. Non occorre saper lavorare, ma chi non sa far lavorare gli altri perisce. 2. Non c'? che un solo grande rimorso, quello di non aver saputo fare il proprio interesse. 3. In affari la teoria ? utilissima, ma ? adoperabile solo quando l'affare ? stato liquidato.
Il vino ? un grande pericolo specie perché non porta a galla la verit?. Tutt'altro che la verit? anzi: rivela dell'individuo specialmente la storia passata e dimenticata e non la sua attuale volont?; getta capricciosamente alla luce anche tutte le ideucce con le quali in epoca pi? o meno recente ci si balocc? e che si ? dimenticate.
La malattia ? una convinzione ed io nacqui con quella convinzione.
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